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BUS DEL BUSON – Gruppo della Schiara (sospesa causa maltempo)
11 Ottobre 2020
……….. da Case Bortot al Col di Roanza tra suggestive forre e vecchie borgate ………
Superato Bolzano Bellunese e il Ponte del Cargador, lasceremo i nostri mezzi presso la chiesetta di S. Antonio (m. 500 c.) Iniziamo qui il nostro percorso seguendo la rotabile per Case Bortot (m. 694), caratteristico borgo montano che conserva ancora le sue originali caratteristiche architettoniche.
Seguiamo ora, prima per sterrata e poi per sentiero, il sv. Cai 501 fino ad un bivio (tabella) dove deviamo sulla destra per scendere abbastanza ripidamente verso il torrente Ardo per giungere alla località denominata Bus del Busón (m. 690).
Si tratta di una gola, come sospesa su un fianco della montagna, incisa in epoca remota dal torrente Ardo, che successivamente abbandonò questo percorso abbassandosi di circa 150 metri. La causa dell’abbandono dell’alveo è, secondo alcuni, attribuibile ad una frana, che ha ostruito l’imbocco della gola a monte, costringendo le acque a scavare un nuovo solco di lato rispetto al precedente. Più recenti teorie dicono invece che si trattava di una forra scavata da un torrente sub glaciale. La forra si prolunga per circa 250 metri con andamento sinuoso e le sue pareti levigate testimoniano l’antico lavorio delle acque. In alcuni punti la sua larghezza è di appena qualche metro, mentre in qualche tratto le pareti rocciose si allontanano lasciando ampi spazi.
Al termine della forra, ritorniamo sul sentiero iniziale (501) fino a raggiungere il Ponte del Mariano (m. 681) e, attraversato il torrente seguendo il sv. Cai 519, saliamo per sterrata con numerosi tornanti fino ad imboccare una lunga galleria (utile la pila), che seguiamo lungamente e che incide il versante ovest del m. Serva. Raggiunta la rotabile del Col di Roanza (m. 825 c.) possiamo raggiungere (a sinistra) l’omonimo punto di ristoro (m. 840 c.) oppure scendere subito a destra fino al tornante di q. 744 dove seguiamo sulla destra una sterrata fino al suo termine. Qui scendiamo velocemente su sentiero alla forra del torrente Ardo che superiamo con il Ponte Mortis (m. 568) per portarci sulla sponda destra orografica dove nei pressi della borgata Vial, per rotabile, ritorniamo alla chiesetta di S. Antonio e ai nostri mezzi.
Narra la leggenda che gli antichi abitanti della Val dell’Ardo, abbiano chiamato “Mortìs” questa forra, formata dall’Ardo, per la sua conformazione, oppure per i misteriosi fatti che accadevano in quel luogo. Infatti lì vivevano i diavoli, le anime dei valligiani colpevoli di delitti e coloro che erano morti violentemente. Sotto il ponte, che univa i due versanti della forra, i diavoli giocavano. Con il calore del loro corpo facevano evaporare l’acqua dell’Ardo, formando una fitta nebbia.
Cartografia: carta TABACCO 024
Partenza | ore 8,00 parcheggio Centro Commerciale Bennet – Pieve di Soligo |
Mezzo | auto proprie |
Equipaggiamento | normale da escursionismo |
Dislivello | m. 550 c. |
Difficoltà | E – percorso escursionistico |