- Questo evento è passato.
IL SENTIERO DI S. AUGUSTA E I SUOI BORGHI – Prealpi Trevigiane
1 Maggio 2022
Parcheggiamo i nostri mezzi in piazza della chiesa di S. Giustina a Serravalle di Vittorio Veneto (m. 154). Le prime notizie della chiesa risalgono al 1170 e venne riedificata nel 1226 con rifacimenti poi nel Cinquecento. L’edificio (dichiarato monumento nazionale) merita una visita e custodisce lo splendido, trecentesco sepolcro di Rizzardo VI da Camino, ultimo signore della potente famiglia medioevale. Imbocchiamo ora la salita in direzione del santuario di S. Augusta, all’inizio su strada asfaltata per poi innestarci su una mulattiera a tratti selciata fino ad incontrare un bel portale seicentesco che ci immette nell’area del santuario (m. 348). Lo sguardo ora si posa sulla stretta di Serravalle, Longhere e la vallata di Revine nonché sulla sottostante Ceneda. La tradizione vuole che il santuario sia stato eretto sul luogo del martirio della santa fatta uccidere padre Matrucco, capitano del re visigoto Alarico, perché non voleva rinunciare alla fede cristiana. Dal prato antistante la loggia della chiesa, saliamo subito ripidamente fino ai ruderi della Turris Nigra (m. 435) la cui origine si fa risalire al VI secolo d.C. e che faceva parte del sistema difensivo del m. Marcantone. Il sentiero si addolcisce e lungo la cresta ora a est ora a ovest ci offre degli interessanti scorci su Fregona e la Val Lapisina. Il nostro percorso si allunga con tratti lineari, piccole perdite di quota e brevi risalite superando delle località con dei curiosi toponimi: Prà Scalet, Busa del Prete, le Crodesée, Busa dea Barca. Dopo aver superato il bivio (m. 650 c.) con la “tagliafuoco” che raggiunge direttamente il borgo Scarpedal , in risalita, raggiungiamo la località Mandròz caratterizzata da due lunghe formazioni rocciose parallele che formano un corridoio naturale dove nel passato venivano ricoverati gli animali. Proseguendo raggiungiamo l’area della dismessa cava Masarè, raggiungiamo una strada sterrata e una sella in località Drio Corghe (m.738 c.). Trascuriamo alla nostra destra la pista che porta alla briglia di Sonego, trascuriano pure il prosieguo per il m. Pizzoc, mentre invece andiamo a sinistra (senza segnaletica) per una pianeggiante mulattiera a tratti selciata. Raggiunta in breve una casera ristrutturata ai margini dell’impervio e selvaggio Bus del Valon, imbocchiamo un sentiero ben tracciato che per bosco e sfilando sotto le pareti della Croda Bersana ci conduce, in discesa, al borgo Scarpedal (m. 549). Imboccata la traccia della vecchia mulattiera oppure la pista cementata, in una manciata di minuti scendiamo ad un bivio dove a destra in risalita si perviene ad un poggio sovrastante il borgo Maren, mentre noi andiamo a sinistra attraversando il rigagnolo del Rio di Pradal. Ci attende ora un lungo e rilassante attraversamento su carrareccia del versante nord-ovest della Costa di Serravalle incontrando prima Borgo Pradal Alto (m. 421) con una caratteristica fontana e poi Pradal Centro (m. 384) che fu oggetto il 21 agosto 1944 di una violenta rappresaglia nazifascista (documentazione in loco). Non ci resta ora che raggiungere il borgo di Naronchie (m.355) e accompagnati alla nostra destra dall’imponente versante est del Col Visentin, perveniamo al portale d’ingresso del santuario di S. Augusta per scendere sulla mulattiera percorsa al mattino fino alla piazza di S. Giustina.
Cartografia: carta TABACCO 012 – 068
SCHEDA INFORMATIVA
Partenza |
ore 7,30 parcheggio Centro Commerciale Bennet – Pieve di Soligo ore 8,00 parcheggio piazza S. Giustina a Serravalle di Vittorio Veneto |
Mezzo | auto proprie |
Equipaggiamento | da escursionismo normale |
Dislivello | m. 650 c. |
Difficoltà | E – itinerario escursionistico |
proposta da:
Franco tel. 331 488 3313
Vito 345 9148730