GIROVAGANDO NELLA VALMARENO, NEI PRESSI DEL CASTELLO DI CISON – Prealpi Trevigiane

Lasciate le auto in centro a Valmareno ci avviamo verso “Castelbrando”, uno dei più grandi e antichi castelli d’Europa. Deve l’attuale nome all’antica famiglia forlivese dei Brandolini che ne ebbe per secoli la signoria.

La rocca su cui sorge Castelbrando era frequentata sin dal periodo paleoveneto e continuò ad ospitare insediamenti anche in epoca romana, ostrogota e longobarda. Si ritiene che, in quei secoli, la popolazione fosse costretta a stabilirsi lungo le alture di mezza costa, poiché il fondovalle era acquitrinoso, tant’è che lo stesso toponimo Valmareno ne sarebbe un indizio, riconoscendovi una radice indoeuropea che significa “palude, stagno”; per saperne di più vedi Castelbrando – Wik.

Superato il castello il sentiero prosegue in cresta fino a raggiungere la località “Le Bombarde” (m. 500) e a seguire il ricovero di “Villa Marì”. Risalendo sempre in cresta arriveremo alla sommità del maggiore rilievo dell’area (m. 705); questa altura è conosciuta dagli abitanti di Valmareno con il termine dialettale “Castelaz” mentre a Cison è chiamato “Crodon de Corradin”. Il luogo ha un notevole interesse storico validato dal ritrovamento di notevoli antichi reperti; interessante risulta l’approfondimento leggibile nell’immagine a corredo, riportato nella guida di Giovanni Carraro “Riscoprire le Prealpi Trevigiane”.

Dalla cima del “Castelaz” si gode di una bella veduta su Valmareno, Cison, e su tutta la vallata da Follina a Revine. Ridiscesi per breve tratto sul versante ovest di Valmareno ci incamminiamo sul sentiero che ci porterà in località “Tibia” per poi imboccare il “Troi de Fontana” e raggiungere la Fontana d’Arner. Da qui dopo una sosta scenderemo in località “Val de Banche” per proseguire in un tragitto in mezzo ai castagni che ci riporterà in paese.

Cartografia: carta TABACCO 068

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