MONTE PENA – Gruppo del Pelmo

La cima vista da Zoppè di Cadore presenta una parete verticale rocciosa e inespugnabile. Vista da nord, invece, il pendio è decisamente più dolce anche se a pochi passi dalla vetta una piccola crestina di roccia va affrontata con passo sicuro. Tutto il percorso di avvicinamento è un progressivo belvedere su quello straordinario monumento naturale che è il massiccio del Pelmo. 

Da Forno di Zoldo prendiamo le indicazioni per Zoppè di Cadore. Una volta raggiunto il paese si prosegue fino alla malga Livan (piccolo parcheggio lungo la laterale a sinistra (m. 1563). Ci avviamo lungo la stretta rotabile (segnavia 456) tagliando un ripido pendio disboscato a seguito della tempesta Vaia. Al crocifisso (m 1600) la strada si biforca: la nostra direzione è quella a sinistra lungo la pista che prende a salire nel bosco (segnavia 493). Al tornante, a quota m 1693, il nostro percorso si orienta decisamente verso sinistra (ovest), tagliando le pendici meridionali del monte Pena. Oltrepassato il Tabià Belvedere (m. 1750), si prosegue in falsopiano alla base delle Crode de Rutorto, entrando progressivamente in una zona di pascolo. Il segnavia 471, tra i radi larici, si avvicina al passo di Rutorto innestandosi infine nel frequentato sentiero che raggiunge il rifugio Venezia. A quota 1850, prima di arrivare al passo di Rutorto, pieghiamo a destra su traccia di sentiero per raggiungere una ampia radura di pascolo con pozza di alpeggio. Da qui, seguendo i segni rossi sui tronchi, percorriamo il sentiero che guadagna quota attraversando un terreno carsificato contornato di mughi; la pendenza nella parte conclusiva si fa sostenuta e su terreno ormai aperto si rimonta il caratteristico prato inclinato sommitale fino alla crestina che costituisce la vetta del Monte Pena (m 2196); le visuali che offre questo privilegiato punto di vista sul Caregòn del Pareterno e sulle cime d’intorno sono uniche.

La via di ritorno ripercorre lo stesso tragitto con la variante della facilitata discesa fino al passo Rutorto (m 1931) e la facoltativa possibilità di fare una piccola deviazione e sosta al rifugio Venezia.

Cartografia: carta TABACCO 025

SCHEDA INFORMATIVA